Nove grandi voci del teatro contemporaneo leggono otto storie di alcuni dei più grandi artisti di sempre, scritte da un narratore senza tempo. Un podcast per entrare, attraverso le parole di John Berger, negli atelier degli artisti e nello straordinario mistero del loro fare. Un podcast prodotto da Okta film.
All’origine di quest’opera comunitaria c’è un sentimento di gratitudine. Per l’ospitalità che John Berger ci offre con e nei suoi testi raccolti in Ritratti (il Saggiatore 2018), per la sua scrittura che invita amorosamente a guardare e guardare ancora, con attenzione e sorpresa, per la sua capacità di portarci con sé negli atelier degli artisti e nel mistero del loro fare, nel tempo e nello spazio.
La ‘copertina’ di questa raccolta di ritratti ad alta voce è stata disegnata dall’artista turco Selçuk Demirel, compagno di John in tante piccole e grandi ‘cospirazioni’.
La voce della sigla è di Massimiliano Rossi.
L’opera è stata resa possibile dal generoso contributo di Giuseppe Mascoli, Luca Formenton, Associazione Culturale Confini – Runo di Dumenza, Giorgio Sordelli. Per la fiducia e l’amicizia ringraziamo Yves Berger.
Per i consigli e il sostegno ringraziamo Teresa Pintó e Agencia Literaria Carmen Balcells; Laura Mariani, Paola Fazzini e Pepe Robledo; la redazione di “Doppiozero”; Andrea Gentile e la redazione della casa editrice il Saggiatore.
Le letture sono tratte da John Berger, Ritratti, trad. it. di Maria Nadotti, il Saggiatore, Milano 2018.
Il podcast Per John B. è stato prodotto da Okta Film.
Ascolta la versione integrale del podcast PER JOHN B. su OKTA FILM https://www.oktafilm.it/podcast/
Maria Nadotti, Milano, 5 novembre 2021
«Dopo aver guardato un’opera, lascio il museo o la galleria in cui è esposta e provo a entrare nell’atelier in cui è stata creata. E lì aspetto nella speranza di scoprire qualcosa della sua storia, del modo in cui è stata fatta.»
scopri di più«Nell’opera di Antonello c’è uno speciale senso siciliano di presenza, un essere proprio lì in quel posto, che è senza misura, che rifiuta la moderazione o l’autodifesa.»
scopri di più«Un uomo seduto che si volta. Un uomo che tiene in mano un rasoio. Un uomo nell’atto di defecare. Qual è il significato di queste scene?»
scopri di più«Quando dipingeva il proprio viso, dipingeva il prodursi del suo destino, passato e futuro, un po’ come i chiromanti credono di poterlo leggere nelle linee della mano.»
scopri di più«Anche nei giorni in cui il dolore o la malattia la costringevano a letto, passava ore ogni mattina ad abbigliarsi e acconciarsi. Ogni mattina, diceva, mi vesto per il Paradiso!»
scopri di più«Come funziona, dunque, la catarsi? Non funziona. I dipinti non offrono catarsi. Offrono qualcos’altro, qualcosa di simile, e tuttavia diverso.»
scopri di più«Era ostinatamente fedele al suo tempo, che doveva sembrargli una specie di seconda pelle: la sacca dentro cui era nato. Semplicemente non poteva liberarsi dell’idea che dentro quella sacca era sempre stato, e sempre sarebbe stato, del tutto solo.»
scopri di piùLa sua scelta del procedimento non è mai arbitraria. Ha sempre a che fare con la pazienza e la cautela, col cogliere di sorpresa un particolare soggetto.
scopri di piùQuella di Rothko è un’arte migrante, che cerca, come fanno solo i migranti, l’introvabile luogo d’origine, l’istante prima che tutto cominciasse.
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