Produci con Il Saggiatore
Cosa significa diventare padri a trent’anni e durante una pandemia globale? Ci è vietato uscire, se non per andare a fare la spesa nel supermercato più vicino e devo prendere il posto del biochetasi per distrarla dalle nausee. Quanti soldi ci vorranno, questa casa è troppo piccola, chi ci seguirà, ci saranno delle agevolazioni economiche per le giovani coppie? “Un progetto insieme” è la nostra proposta di podcast in puntate da ascoltare ovunque siete. Le aziende, organizzazioni o istituzioni interessate a sponsorizzare uno dei nostri podcast possono scriverci a adv@editorialedomani.it
CONCEPT
Diventare padri a trent’anni, durante una pandemia globale. Dal giorno della scoperta, cui seguono una decina di notti in cui non è possibile chiudere occhio, in cui si tenta di immaginare il futuro, che però sembra sempre mutevole e sfuggente, fino a un’apparente serenità, in cui scegliamo, io e lei, di andare incontro a quel futuro, anche se ancora non è chiaro, e cominciamo a pensare a una nuova casa, una casa più grande, mentre piano piano lei comincia a sentirsi stanca, ad avere nausee che durano quasi tutto il giorno, il biochetasi e i braccialetti servono a poco.
Mentre fuori la città è deserta, e ci è vietato uscire, se non per andare a fare la spesa nel supermercato più vicino, oltre a lavorare al prossimo libro, a fare lezioni su zoom, a guardare qualche serie nuova, a giocare a fifa online, devo prendere il posto del biochetasi e dei braccialetti per distrarla dalle nausee, per evitare che vomiti ancora, e provo qualsiasi cosa: le carte, i giochini di Tiger, la settimana enigmistica.
Da lì la prima visita al consultorio, l’incontro con l’assistente sociale (per capire il percorso da seguire, insieme a tutte le agevolazioni statali che ci spettano), con la ginecologa, i prelievi, le analisi di tutti i tipi, le ecografie, in cui i futuri padri, per la prima volta nella storia, rimangono fuori, e devono affidarsi ai racconti delle future mamme, che gli mostrano le foto, gli fanno sentire il battito del cuoricino attraverso dei memo vocali.
PRODUZIONE
Un podcast di 12 puntate, in cui ogni puntata dura circa 5 minuti, con altrettanti articoli che anticiperanno il contenuto delle puntate, con foto, video e storie in cui condividerò i piccoli grandi eventi di questa nuova quotidianità. La cornice di tutto il programma è quella di diventare padri, di aspettare un figlio, durante una pandemia globale.
Prima puntata: La scoperta
Musica: Papaoutai di Stromae
“Tutti lo sanno come si fanno
i bambini, ma nessuno sa come
si fanno i papà”.
Per sponsorizzare questo podcast, scrivete a adv@ilsaggiatore.com